Source: La Stampa
Author: Franco Brizzo
Toccherà all’Italia, durante il semestre di presidenza europeo, giocare la carta vincente per l’approvazione del nuovo Regolamento sulla pesca di profondità. Un’azione da portare avanti senza indugi per salvare quello che è rimasto dei fondali marini, sempre più depredati da pratiche di pesca distruttive.
La revisione del regime di accesso che regola la pesca di profondità nell’Atlantico nord orientale è, infatti, in forte ritardo. Dopo che il Parlamento europeo ha votato ormai da 7 mesi in Plenaria, il processo legislativo è nelle mani del Consiglio. Da qui il ruolo determinante del nostro Paese.
La pesca a strascico di profondità distrugge infatti il fondale marino, facendolo somigliare sempre più a un deserto. L’impatto sulla biodiversità e sul funzionamento degli ecosistemi profondi è devastante, con conseguenze anche su scala globale.
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